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Dardust, produttore e artista poliedrico

Quando ascoltiamo un singolo, un EP o un album non pensiamo quasi mai a quanto lavoro ci sia dietro ogni strumentale e a quanto chi la compone sia importante per l’effettivi riuscita dei brani. Dardust non è solo è una di quelle persone, ma è anche molto di più. Per i motivi prima elencati questo è un nome che ad alcuni sembrerà nuovo, altri lo ricorderanno per la produzione di ”Soldi”, ”Barrio” o per ‘’l’inizio di una nuova era’’, ma in realtà la lista delle sue collaborazioni è lunghissima e soprattutto molto varia: Thegiornalisti, Rkomi, Sfera e Francesca Michelin solo alcuni degli artisti per i quali ha prodotto strumentali e basi, dietro le quali c’è uno studio musicale approfonditissimo e tanto metodo.

Dardust nasce da un’esigenza di uscire da una certa forma canzone”

Il motivo per il quale è più di un semplice produttore è la trilogia organizzata in tre dischi che percorrono l’asse geografico delle 3 città che più lo hanno influenzato musicalmente, birth per Reykjavik ,7 per Berlino ed infine ”storm and drugs” per Londra

”Storm and drugs? La mia visione aperta della musica”

La musica di questo e degli altri due album è esclusivamente strumentale, cosa che secondo l’autore ovviamente è un punto di forza: per comunicare qualcosa la canzone non ha bisogno dell’interpretazione delle parole, abbattendo il muro delle parole può essere capita da tutti e suscitare emozioni diverse a seconda del contesto, a seconda di quello che si vuole sentire.

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