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L’antifascismo nella musica indie e il rap: da sempre uniti


Sono gli anni della massificazione, dell’inerzia sul divano ad aspettare opportunità che sembra debbano suonare al campanello delle nostre case, «dove tutti trovano una scusa e nessuno trova un lavoro» come hanno contato gli Psicologi nel loro ultimo singolo “Alessandra”

La musica è uno dei mezzi di propaganda ideologica, sentimentale , politica più potente, ma è ormai svilita e ridotta a un cliché continuo di espedienti volti al coinvolgimento delle masse

perché se provi ad esporti finisce che perdi gli ascolti

come direbbe il nostro amico Willie Peyote.
Willie Peyote "Ostensione della sindrome, Ultima cena Tour"

Ma c’è chi ancora denuncia ciò che non gli sta bene, chi non teme di andare avanti non servendosi di frasi fatte, sono artisti come quelli sopra citati che con i loro singoli hanno mosso critiche sostanziali e d’impatto, traducendo quest’epoca, tramite una visione moderna, come la nuova dittatura fascista, dove la società si autocensura e si impone dei canoni standard a cui ogni artista si dovrebbe adattare per perseguire il successo ed avere più followers.⠀
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L’ideale di massificazione è il dittatore dei nostri pensieri, ci condiziona e annichilisce. “MANGO” e “ALESSANDRA” fanno riflettere , mostrano un quadro preoccupante della situazione attuale e fanno porre milioni di interrogativi.

E voi sareste pronti a fare la rivoluzione? A non rendere tutto un dejà-vu?

A farvi delle domande perché siete preparati e quando non lo siete abbastanza lottare con le unghie per essere Uomini e non solo persone da televisione e reality ?
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Siete pronti ad essere l’anti politico, ad essere grandi?⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
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Ringraziamo gli Psicologi e @williepeyote per aver dimostrato più volte che bisogna avere il coraggio di essere voci fuori dal coro.

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