Attraverso le diciassette tracce è percepibile come Mace viaggi sul binario dei suoni, mentre gli artisti su quello delle parole, che si incontrano però nei titoli: i nomi dei brani infatti ricordano, più o meno tutti, la dimensione dell’OBE.
I due singoli che hanno anticipato il disco, non hanno trapelato nulla riguardo al senso generale dell’esperienza, proprio perché ogni canzone, se presa singolarmente perde il suo effetto magico. La tracklist non rappresenta una strategia di marketing, ma la volontà di giocare con la musica. Mace è riuscito a unire nello stesso album Gué Pequeno e Jake La Furia, e la coppia formata da Carl Brave e Franco126; nessuno però nello stesso brano.
Mace ancora una volta ha fatto affidamento sulla voce dell’amico Venerus, che ci ha piacevolmente colpito in collaborazioni che non avremmo mai immaginato, come quella con Gué Pequeno e Rkomi.
Tra i feat. più improbabili troviamo quelli di Irama con gli FSK in “Ragazzi della Nebbia”, e quello di Colapesce e Chiello_fsk in “Ayahuasca”. Quest’ultima infatti è l’unione di due erbe amazzoniche che danno origine ad una droga psichedelica, proprio come l’incontro del mondo indie e quello trap.
Un punto forte dell’album è sicuramente l’uso intelligente degli strumenti che riflettono il mood di ogni artista, come le chitarre elettriche per Ketama e il sax tipico di Carl. Anche se spesso e volentieri sono proprio gli artisti che si avvicinano alle produzioni di Mace: è il caso di “Buonanotte”. Nei brani in cui la presenza degli strumenti è più marcata, le parole passano in secondo piano e viceversa. L’esempio per eccellenza di ciò sono “Notte fonda” in contrapposizione a “Senza fiato”.
“Acqua”, come da titolo, funge da spartiacque tra atmosfere psichedeliche (oniriche) e suoni più urban (terreni), con un particolare elogio al rap di vecchia scuola e alla nuova scuola partenopea.
La punta di diamante dell’album è la traccia finale: Hallucination è l’outro perfetta che in quattro minuti riesce a creare un vortice di suoni e emozioni che concludono l’esperienza extracorporea.