forse non è la felicità ciò che voglio
ma il percorso per raggiungerla
Le origini e il primo album
I Fast Animals And Slow Kids (aka FASK) sono un gruppo indie rock italiano, anche se il nome fa pensare a qualche gruppo oltreoceano per la sua particolarità.

In attività dal 2008, hanno pubblicato 5 album e hanno iniziato a cantare, come ogni cantante indie che si rispetti, nei piccoli locali della loro Perugia. Successivamente hanno iniziato a farsi conoscere in tutta Italia perché hanno aperto i concerti di grandi nomi della musica indie italiana, come gli Zen Circus e i Ministri. Con il tempo molte persone hanno iniziato a seguirli e ad andare a loro concerti in spazi sempre più grandi, e sono diventati una delle band “alternative” più affluenti della penisola.
Agli albori, la band, formata da Jacopo Gigliotti, Alessandro Guernicini, Alessio Mingoli, Aimone Romizi (rispettivamente chitarra, basso, batteria e voce) era molto più vicina al “garage rock” di quel periodo e degli anni precedenti; si segue lo stile di musicisti stranieri come il duo The White Stripes o la band The Strokes, che si mischia a testi molto semplici e dal contenuto ancora molto lontano dalle ultime opere.
In questo album sono contenute anche le 4 tracce dell’EP “Questo è un cioccolatino: Cioccolatino, Lei, Pontefice e MaggioVerso la maturità artistica dei FASK
Le canzoni del terzo album, Alaska, se ascoltate con attenzione, possono riportare a quell’atmosfera tipica del Decadentismo e della cosidetta Crisi dei Valori che ha caratterizzato l’inizio del secolo scorso: il poeta si sentiva spesso escluso, diverso e provava spesso un forte sentimento di angoscia, dato anche da come la società percepiva questa figura all’epoca.
Allo stesso modo, i Fask descrivono un uomo che “fa parte della schiera dei perdenti” e che vuole allontanarsi dagli altri, perché percepisce sensazioni che gli altri non proveranno mai e, di conseguenza, non potranno mai aiutarlo.
A dio/ Agli amici più grandi/ A tutta la terra / A chi ho perso per strada/ A me/ Che sono un represso
Il mare davanti
Si parla anche di perdita di certezze che confondono l’uomo non permettono di comportarsi in modo adeguato nel presente, visto che mancano dei saldi principi.
Un anno fa è uscito il quinto album, Animali Notturni, dove una delle tematiche più ricorrenti è la solitudine provata dal protagonista delle undici tracce.
Nel brano ‘Animali Notturni’ la voce narrante si chiede dove sono tutti, perché ne sente la mancanza, e nota che, a causa dei numerosi impegni di ognuno di noi, non ci si sofferma più a riflettere sull’importanza dei piccoli istanti quotidiani. Inoltre, egli capisce che la sua aspettativa di essere ricordato dalle persone a lui vicine è vana, perché egli è “solo un’altra storia”.
In ‘Radio Radio’, dopo la sofferenza descritta nelle canzoni precedenti, il protagonista trova uno strumento con cui farsi coraggio: la sua musica. Le parole di questo brano sembrano muovere delle critiche verso la radio, alla quale l’artista si rivolge con un atteggiamento di sfida; questo perché, molto probabilmente, egli si sente solo dopo aver visto “ troppi andare, la coda tra le gambe”.
L’album ha raccontato la crescita di questo uomo, che all’inizio viveva male la sua solitudine e aveva bisogno di persone intorno a lui. Ora, grazie a essa, al coraggio e alle numerose volte in cui si è interrogato e ascoltato, è cresciuto e ha imparato ad apprezzare la condizione di uomo solo che prima guardava con paura.
Il 12 giugno abbiamo ascoltato per la prima volta “Come conchiglie” . La voce del gruppo, Aimone, l’ha descritta su Instagram come un pezzo “nato di foga e prodotta dallo slancio dell’anima“; è senza dubbio figlia della quarantena, ma non parla del Covid in sé. I FASK hanno messo in parole numerosi pensieri e speranze che le persone hanno condiviso in questo strano periodo.
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