Vi è mai capitato di stare così male da sentire il bisogno di urlarlo al mondo intero?
Ci sono dei giorni in cui nessun amico, nessun fidanzato e neanche la mamma sembra capire quello che proviamo, e l’unica persona che può veramente riuscirci siamo noi stessi.
Alla base delle canzoni di Postino c’è proprio questa frustrazione che ciascuno di noi sfoga in modo diverso,in particolare lui la traduce in parole, e quindi in musica.
Samuele Torrigiani è un cantautore indipendente con una laurea in medicina e i suoi brani sono una combo perfetta di ottima scrittura e composizione.
A causa del suo lavoro come medico lo scorso novembre ha dovuto annunciare la fine del progetto: “In questi anni mi sono sempre diviso tra palchi e ospedali cercando di conciliare queste due strade” dice in un post Instagram, tuttavia entrando nella scuola di specializzazione non gli è legalmente permesso svolgere alcuna attività professionale al di fuori di essa.
Dunque niente più canzoni nuove, ma non disperate, abbiamo ancora l’album “Latte di soia” e i vari singoli da poter cantare a squarciagola in macchina o sotto la doccia.
Il potere dell’emozione che ci arriva già dal primo ascolto è dovuto dall’estrema sincerità, naturalezza e incisività dei suoi testi, sembra di star ascoltando un amico, le parole scorrono velocemente e le canzoni non sembrano mai durare abbastanza.
Postino conosce e colpisce tutti i nostri punti deboli, raccontando le sue esperienze in campo di amore (spesso tra l’altro con esito infelice), fa riaffiorare alla mente le nostre. Ma l’ispirazione che trae dalla sofferenza non deriva esclusivamente da relazione finite male, nel brano “Anna ha vent’anni” ad esempio esprime il suo pensiero riguardo la società di oggi e come i giovani per stare al passo con gli altri siano costretti a fare ciò che essa in modo subdolo impone loro: trovare un lavoro migliore dei propri genitori, andare all’estero a fare da cameriere per guadagnare qualche soldo, quante volte abbiamo sentito gli amici e parenti parlarne.
Veniamo catapultati in un mondo fatto di ricordi e momenti silenzio, “Latte di soia” è frutto di una riflessione personale e le canzoni ritagliano momenti dove tutto esternamente è fermo mentre il caos divampa dentro.
Nonostante l’impedimento di poter coinvolgere tutti nella sua musica continuerà a scrivere, per sé, in cameretta e chissà, magari un giorno i nostri percorsi si incontreranno di nuovo. Noi sicuramente speriamo con tutto il cuore di poter tornare a cantare tutti insieme sotto il palco.
E tu conosci Postino? Come interpreti le sue parole?
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