Con Polaroid Carl Brave e Franco126 hanno letteralmente fatto partire una nuova era nell’ambiente dell’indie in Italia.

Polaroid è uscito il 5 maggio del 2017, la prima edizione del disco venne pubblicata da Bomba Dischi, ha una tiratura limitata di 500 copie. Il 16 giugno 2017 viene pubblicata dalla Universal una nuova versione del disco con una copertina diversa, spaccando letteralmente il mercato musicale e le classifiche. Il loro mix di stili trap, rap, indie e con la loro verve da cantastorie creano un connubio meraviglioso tutto legato dalla loro parlantina in romanesco. In tanti però si sono chiesti cosa volessero dire certe parole usate nei loro testi come ad esempio “pellaria“, “nasone“, “ciospa“, “ciocie” e ovviamente il duo non se l’è fatto ripetere due volte.
I sound sono totalmente diversi, l’utilizzo dei sax e delle trombe permettono di creare un’atmosfera incredibile attorno al racconto di quotidianità fatto dai due artisti.
Le loro canzoni sono entrate nelle case, nelle macchine e nelle cuffiette di milioni di persone lasciando una scia di pura romanità triste o divertente che rimane in testa e ti costringe a canticchiare.
“nana ancora che stamo pellaria”.

Una terminologia e uno stile che sta influenzando moltissimi artisti nel loro percorso musicale creando un vero e proprio must da emulare. Ma per il successo c’è bisogno di amore e di impegno non solo l’imitazione.
Dopo la pubblicazione del disco, il duo romano ha diffuso altri singoli: Medusa, Cheregazzina, Avocado e Argentario, raccolti successivamente nella riedizione del disco, pubblicata il 16 febbraio 2018 e denominata Polaroid 2.0.
Polaroid è un album più unico che raro
Carl Brave e Franco 126 adesso non collaborano più, ma entrambi stanno avendo un enorme successo con i loro ultimi lavori mantenendo sempre in tasca quella polaroid che anche se si sta ingiallendo rimane sempre ben visibile non facendo dimenticare mai le loro origini.
In conclusione, Polaroid è stato ed è un album amatissimo, riascoltarlo non annoia mai e ha la capacità di far riemergere vecchi ricordi che neanche noi credevamo di ricordare.
Ma può essere considerato un disco Cult di questa cultura musicale?

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