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Regina Coeli di Carl Brave racconta bene Roma?

Questo 2020 si apre con il ritorno di Carl Brave nella scena musicale italiana con due nuovi singoli: “Che Poi” e il più recente “Regina Coeli”.

Se nel videoclip del primo singolo l’artista ha reso omaggio alla Roma Antica grazie ai costumi di scena e alla scenografia, nel secondo singolo, l’ascoltatore è proiettato nella Roma contemporanea con i pischelli e i matti di quartiere. Inoltre, in questo videoclip le riprese di scorci della capitale sono alternati da clip in cui la gente si è ripresa mentre canticchiava la canzone. L’idea è nata da Carlo, che, nelle storie di Instagram ha invitato i suoi followers a mandargli video in cui ascoltavano e facevano il lip sync della canzone, per rafforzare il rapporto pubblico-artista in questo periodo particolare.

Il significato della canzone Regina Coeli

Musicalmente parlando, Regina Coeli segue le orme di Polaroid2.0 ma l’atmosfera è meno malinconica e il testo è ricco di riferimenti a luoghi molto cari al cantante. 

Parallelamente alla descrizione della città, l’autore sembra parlare di una storia d’amore terminata e di ricordi passati: in quattro minuti si ripercorrono momenti di vita quotidiana con la persona amata e si viene a conoscenza dei pensieri di chi racconta la storia.

Si sa che Roma è una costante nella musica di Carl Brave, perché in ogni testo troviamo almeno un riferimento a qualche angolo della capitale o qualche parola tipica del romano, ma in questo brano Carl Brave ha fatto un ritratto dell’intera città.

Testo Regina Coeli – Carl Brave

Un vecchio sull’8, lo faccio sede’
E ogni pischello mi chiama “Frate'” (frate’)
Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere
Mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa “Ahò, ahò, ahò”
Mezza Roma fa “Ahò, ahò, ahò”Miracolo, a Regina Coeli piovono arance
Gridano “Coatte, Roma non si batte”
Un punkabbestia con il cane messo male
Gli lascio l’euro del carrello per mangiare
La zingara di qua che fa la carità
Sta tutta il giorno là, seduta a non fa un ca-
Dietro la Caritas ho fatto il botto co’ una minicar
Facciamo il CID, ma ci vorrebbe il VarEhi, prati di tabacchi, l’eco tra i palazzi
Il vento affoga il brecciolino nel cemento
E fioccano le multe su una Cinquecento
Abbandonata da una vita a Roma centro, eh
Dice “Fumare a lungo andare, Rinazina ma”
Non riesco a respirarti bene stamattina, ehi
E non mi serve manco troppo nella vita
Mi basta un Peroncino co’ una pizza margheritaUn vecchio sull’8, lo faccio sede’
E ogni pischello mi chiama “Frate'” (frate’)
Trastevere è bella anche senza di me, ahò
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere
Mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa “Ahò, ahò, ahò”
Mezza Roma fa “Ahò, ahò, ahò”Sì vola gratis, offerte Roma-Cuba
E sono un ladro, perché tu andavi a ruba
E t’ho rubato da quella storia brutta
Finita mesi fa e abbiamo fatto “Suca” (suca)
Ma resto a Roma, Roma, Roma, Roma bella (Bella)
Il tuo sorriso sa di Roma-Romanella (-nella)
I gabbiani beccano nella monnezza
Il lavavetri che mi fa la prepotenza (ehi)
Le guardie al bar, il vucumprà, il forno al Ghetto (ghetto)
Tutti là, i Cynar, il baretto
I “ti voglio bene” che non ti ho mai detto
Cucina tu, io sparecchio, Ok
E vai sul tram e non mi va, io resto a letto (letto)
Sei appena andata via e già mi manchi parecchio
E mentre la tua ciospa se la fuma il vento
Le antenne ballano un lento sul tettoAhò, ahò, ahò (ogni pischello mi chiama “Frate'”)
Ahò, ahò, ahò (Trastevere è bella anche senza di me)
(Ma meno senza di te)Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere
mi ci faccio un bicchiereUn vecchio sull’8, lo faccio sede’ (uoh)
E ogni pischello mi chiama “Frate'” (frate’)
Trastevere è bella anche senza di me (ah)
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa “Ahò, ahò, ahò”
“Ahò, ahò, ahò”
“Ahò, ahò, ahò”
“Ahò, ahò, ahò””Ahò, ahò, ahò”
“Ahò, ahò, ahò”

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